La cartolina è stata spedita il 23 dicembre 1942, periodo storico travagliato per il mondo e per il nostro paese, ma i flussi postali di questi “cartoncini rettangolari”, che ebbero un successo strepitoso già dai primi anni del Novecento come forma di messaggio visivoimmediato e insieme di espressione artistica, intanto aumentava ed era un piacere riceverli, specialmente nei giorni di festa.
Personalmente ho un bel ricordo di quando ci venivano recapitate le cartoline scritte dai nonni, dagli zii e a volte anche dai piccoli cugini. Ci riunivamo in cucina dopo cena e in silenzio, mamma o papà leggevano le notizie dei nostri parenti lontani; ascoltare le loro storie ci permetteva di sentirli vicini.
Le immagini di queste cartoline erano tutte molto belle e spesso i disegni venivano eseguiti anche da pittori affermati e artisti dell’epoca.
Nella nostra illustrazione osserviamo nella neve un rametto di vischio, simbolo di protezione, amore e fortuna, uno sfondo blu stellato e una graziosa bambina che in punta di piedi, cerca di prendere una sorridente “stella cometa”.
Immagino che la bimba stia provando ad aggrapparsi a un sogno, a una fantasia a una speranza.
Una speranza per le persone che soffrono, per coloro che sono senza lavoro. Una speranza per un mondo senza guerra, senza droga, senza violenza. Una speranza per un mondo che rispetti le persone anziane, le donne e i bambini.
Bene, l’augurio per il Santo Natale è che ogni lettore, possa incontrare la sua “stella cometa” ed esprimere il suo desiderio. Buon Natale!
Franco Minchella
