“Assassino seriale” o “serial killer” in lingua inglese, è un pluriomicida di natura compulsiva, che uccide persone spesso estranee, con o senza regolarità temporale e con un caratteristico modo di operare. Il termine fu coniato nel 1930 da Ernst Gennat, capo della polizia di Berlino, riferendosi al caso di Peter Kurten, che uccise nove vittime a Dusseldorf e dintorni.
La cartolina in bianco e nero degli anni Trenta, spedita il 30 giugno 1936 da Cachtice, distretto di Nové Mesto nad Vàhom, attuale Slovacchia, ci mostra i resti del castello diroccato di Cachtice e il ritratto di una donna dal volto austero, in abito cinquecentesco. Vi starete chiedendo cosa c’entra il termine “assassino seriale” con l’illustrazione pubblicata. Ebbene, Erzsébet Bàthory, soprannominata la “contessa Dracula” oppure la “contessa sanguinaria” forse è stata la “serial killer” più spietata di sempre!!!
La Bàthory, nata nel 1560 in Ungheria, da famiglia appartenente a una nobile casata, i cui membri erano affetti da disturbi mentali e secondo una leggenda, discendenti del conte Dracula, sposò all’età di quindici anni il conte Ferenc Nàdasdy, giovane comandante dell’esercito ungherese, famoso per le torture inflitte ai prigionieri di guerra, e con lui si stabilì nel castello di Cachtice. La contessa vampiro, oltre a gestire una scuola di etichetta per giovani aristocratiche, essendo molto attratta dall’occulto, iniziò a frequentare donne che si dichiaravano streghe e a torturare le sue domestiche con pratiche di magia nera. Secondo gli studiosi, nel 1604, dopo la morte del marito, aumentarono le sue pulsioni sadiche nei confronti sia delle ricche allieve della sua scuola, sia delle figlie dei contadini locali che seviziava e uccideva, così, i delitti iniziati nel 1585 si moltiplicarono.
Nel 1610 una delle sue vittime, riuscì però a fuggire dal castello, permettendo al re Mattia II di Ungheria di avviare un’indagine che portò al ritrovamento di molte ragazze vive e agonizzanti e di altre sepolte sotto il castello.
Durante il processo la nobile ungherese e i suoi collaboratori furono accusati di torture atroci nei confronti di centinaia di donne. Un diario, trovato durante la perquisizione, parla di seicentocinquanta vittime, che farebbero della contessa la più prolifica “assassina seriale” mai esistita, anche se gli storici essendo scettici sulla veridicità del diario, stimano circa trecento vittime. I complici furono decapitati e cremati, contrariamente la contessa Bàthory si salvò grazie al suo titolo nobiliare. Rinchiusa in una stanza senza finestre del suo castello, si lasciò morire il 21 agosto 1614.
Questa vicenda sembra che abbia influenzato lo scrittore irlandese Bram Stoker per la stesura del suo romanzo “Dracula”, uscito nel 1897, ispirato alla figura di Vlad III principe di Valacchia mentre il castello, oggi di proprietà del comune di Cachtice, è stato utilizzato nel leggendario film “Nosferatu”, girato nel 1922 dal regista Friedrich Wilhelm Murnau. Attualmente non resta molto dell’antico castello, distrutto nel 1708, tuttavia penso che ancora oggi valga la pena di avventurarsi in questi luoghi ricchi di magia, se non altro per visitare le rovine di questo magnifico maniero e la casa padronale della contessa vampiro, ma soprattutto per il fascino della storia che vi ho appena raccontato.
Franco Minchella