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Un Messaggio d’Amore

di snanis


Con q
uesta piccola immagine della pittrice Pauli Ebner ci sembra dientrare in una fiaba. Un’atmosfera ovattata, colori densi ma delicati e il tempo che sembra quasi essersi fermato, proprio per permetterci di godere del momento. Le cartoline di questa artista, molto ricercate dai collezionisti, suscitano quella serenità così difficile da trovare nell’odiernavita quotidiana, facendoci assaporare ogni singolo particolare per restituircelo ancora più bello e roseo. Nell’illustrazione i due innamorati si trovano nella sala da pranzo, lei forse si è appena svegliata e ha tolto la vestaglia, appoggiandola sul bracciolo del divano, dove si sono seduti. Sulla parete alle loro spalle sono appesi dei quadri con delle figure umane,forse dei piccoli angeli e davanti, una tavola apparecchiata per due persone, molto curata nei dettagli, che denota raffinatezza e gusto. L’ambientazione è distesa, i due sposini sono abbracciati e lei, Ritucciasembra sussurrare al suo Pieruccio parole tenere, dolci e piene d’amore.
La cartolina, scritta da Piero nell’ottobre 1929 rivolgendosi alla moglie Rita, è stata da lui personalizzata nell’illustrazione con la frase “sposi felici” e il nome dei due innamorati, mentre in basso, nella parte bianca, il ragazzo ha continuato a scrivere al suo amore: «Cosa vuoi dirmi nell’orecchio? Che mi vuoi tanto bene come te ne voglio io, che vivremo sempre la vita gioconda, felicemente, eternamente?».

Il cartoncino rettangolare è stato scritto con passione da Piero servendosidella scrittura incrociata a 90°. Questo tipo di scrittura consisteva nel redigere la calligrafia, prima in senso orizzontale e poi in quello verticale, formando una “texture quadrata di grande armonia. Questo modo di usare la calligrafia nacque sicuramente dall’esigenza di risparmiare la carta, costosa e difficilmente reperibile nei periodi di difficoltà, in particolare durante la Prima e la Seconda guerra mondiale.

Avendo viaggiato in busta da lettera chiusa, non sono stato in grado dilocalizzare il luogo dove Piero ha scritto e spedito la cartolina il 13 ottobre 1929.

Con il prezioso aiuto della mia cara amica Simona sono riuscito, con non poche difficoltà, a comprendere e in alcune parti a decifrare lo scritto della corrispondenza che voglio riportare integralmente in quanto è molto bello e vale la pena di leggerlo. Buona Lettura. «Ti rispondo mogliettina adorabile di Pieruccio, che non mancherà mai nel nostro tetto il sorriso del destino. La sincerità del nostro sentimento, la purezza del nostro amore, ci danno titolo maggiore per meritare quel sorriso! Ho ricevuto la tua bella cartolina. Forse sarà più desiderabile il caldo della nostra “bomboniera” in quelle brutte serate rigide d’inverno, vicini, vicini, felici staremo godendoci quella serenità di spirito, quell’affetto tenero e appassionato. E quante cose ci diremo, ricorderemo i nostri primi palpiti molto spesso, tu lavorerai vicino a Pieruccio tuo quando egli vorrà lavorare e così sempre in pieno accordo, in grande amore.  Ho dimenticato di dirti, nelle altre mie, che porto con me la medaglina di zia Emma, anzi informa anche la zia buona che il suo desiderio è dal primo giorno esaudito. Non sono così tanto cattivo, è vero Rituccia? Mamma sta meglio, Anna anche sta, per quanto con le più grandi precauzioni, benino, il nipotino cresce a vista d’occhio e comincia a fare il cattivello con i pianti notturni. Adelaide va tutti i giorni prima e dopo l’ufficio, io ci vado di sera e oggi ci sono andato dopo colazione. Qui piove tanto e il tempo uggioso accresce il desiderio della vicinanza alla persona cara. Attendo la lettera promessami, Piero».                                                                                                                   «Te Rituccia, come sempre e solo per te fedelmente, tutto il mio amore con passione, tutte le più care tenerezze di Pieruccio () sempre tuo».

                                                                                                                             Franco Minchella

 

 

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